Post più popolari
domenica 7 agosto 2011
Motivazione giovanile: come crearla?
Come creare la motivazione? Molti allenatori credono che un atleta che si oppone ai compiti imposti dall'allenatore sia un problema e che manchi della giusta motivazione. Invece questi atleti sono proprio coloro che sono fortemente motivati allo sport solo che non vogliono essere rinchiusi in strutture e nei metodi fissati dall'allenatore. Di solito questa situazione nasce dal tentativo dell'allenatore di soddisfare le proprie esigenze attraverso la squadra, piuttosto che considerare le esigenze degli atleti. Ecco 2 aspetti da tenere in considerazione per motivare al meglio gli atleti: evitare di distruggere la motivazione intrinseca allo sport che essi già possiedono, strutturare gli allenamenti in forma divertente, organizzandoli in base alla varietà e al massimo coinvolgimento di tutti i giocatori. La pallavolo é uno sport molto “tecnico”, dove per riuscire a giocare divertendosi bisogna avere acquisito delle abilitá che richiedono tempo e pazienza e la cui costruzione passa attraverso esercitazioni che possono essere noiose. Secondo una importante ricerca sull'abbandono i principali fattori di abbandono sono proprio: problemi con l'allenatore o con i compagni, l'eccesso di competizione, la noia e poi, ma soltanto dopo, altri interessi e infortuni. <Ero stato incaricato dalla mia societá (era il Cus Torino e si parla degli inizi degli anni '90) - Mauro Berruto, coach della nazionale racconta la sua esperienza - di coordinare l'attivitá dei nostri istruttori di minivolley nella scuola elementare. Nel corso delle mie visite alle scuole ricordo un istruttore che, secondo la sua progressione didattica, stava insegnando il palleggio. L'immagine che vidi era quella di una quindicina di bambini di quarta elementare allineati davanti ad un muro e “costretti” a palleggiare contro il muro per venti minuti. Sono pronto a scommettere che di quei bambini oggi nessuno gioca a pallavolo>. Il divertimento e il coinvolgimento dei propri atleti é importante in serie A, immaginerete che diventa assolutamente decisivo nelle categorie inferiori e nei settori giovanili. <Divertimento e coinvolgimento, a tutti i livelli dal settore giovanile in su, passa spesso attraverso un semplicissimo esercizio: il gioco 2 contro 2 o 3 contro 3 su campo ridotto. Non dimentichiamo mai di inserirlo nei nostri piani di allenamento. Ogni singolo atleta tocca centinaia di volte in piú il pallone, essendo sempre al “centro” dell'azione di gioco: coinvolgimento e divertimento appunto. Non temete che fare questi giochini vi faccia perdere sincronie ed automatismi del 6 contro 6: spesso succede l'esatto contrario>.
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento