venerdì 16 settembre 2011
Giovani, Luigi Garlando:"Con loro serve pazienza e competenza"
Si è svolta ieri sera presso il jolly hotel di Lecco una serata in cui è stato coinvolto Luigi Garlando, giornalista della Gazzetta dello sport e scrittore di libri per bambini. <Per lavorare con i giovani serve competenza data dalla formazione che si ottiene attraverso i corsi. Chi allena nei settori giovanili non deve pensare al risultato o essere una persona che punta a allenare la prima squadra. Quando nel 2010 l'Inter vinse il trofeo di Viareggio Moratti disse che per lui era una vittoria paragonabile alla Champions. Quell'anno l'Atalanta prese parte al torneo con ben 8 giocatori che erano partiti dalla sua scuola primi calci: per me fu l'Atalanta a vincere quel trofeo giovanile>. Poi il meratese d'adozione entra nel vivo. <Bisogna trasmettere passione e sacrificio e insegnare il valore dello sport ai giovani per costruire gli adulti che, speriamo, tornino a riempire gli stadi. Il calcio è cambiato, certo ma la passione deve ritornare a essere un valore>.
mercoledì 7 settembre 2011
Giovanile: cosa allenare dai 6 agli 11 anni; lo slogan, il movimento prima della tecnica
Un problema che riguarda molti allenatori che affrontano la fase di crescita più delicata del bambino, quella dai 6 agli 11 anni, è quello di capire cosa insegnare loro e come mantenerne sempre viva l'attenzione. Bisogna premettere che il bambino è un atleta in miniatura e sbagliamo già l'approccio quando vogliamo insegnarli lo sport dei grandi magari per ottenere dei risultati. Lo sviluppo fisico non è completo e se il bambino ha problemi motori forse dipende da una sbagliata serie di stimoli, magari poco validi, che gli sono stati dati. Il bambino è caratterizzato da uno sviluppo somatico (cuore, polmoni, muscoli, ecc) incompleto mentre è già a un buon livello il sistema nervoso (in proporzione la testa ha uno proporzione rilevante nel corpo, proporzione poi che con il tempo diminuirà). Quindi bisogna lavorare sul sistema nervoso, sugli stimoli da dare al bambino. Per questo è molto importante far praticare al bambino diversi sport per fargli acquisire un bagaglio motorio e di esperienze diverse. Poi in età puberale, quando il ragazzo avrà scelto lo sport che più gli piace e che gli si adatta, l'allenatore dovrà specializzarlo e introdurre la lateralizzazione. Per questo lo slogan da portare avanti dai 6 agli 11 dovrà essere il movimento prima della tecnica
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